Serata
inaugurale per la nuova casa di Bologna Rock City, che da quest’anno proporrà
nei locali del Sottotetto Sound Club di Bologna (dietro la zona Fiera) i
concerti di alcuni importanti nomi della scena rock-metal europea e non solo. La
location è veramente valida, e soprattutto ideale per ospitare eventi di questo
genere e portata; una via di mezzo tra il troppo piccolo ed angusto Kindergarten
ed il sovrabbondante Estragon, riservato ad una massa di pubblico maggiore. Come
primo atto di questo gustoso programma (vi invito a dare un’occhiata
all’indirizzo
www.myspace.com/bolognarockcity) viene
proposto il trittico Soul Doctor+Markonee+Bullet. Ad aprire la serata sono
proprio i modenesi Bullet, guidati dall’ottimo singer Fabio Dessi, giovane ma
già esperto cantante cresciuto tra gli altri dal conterraneo Michele Luppi
(Vision Divine, Los Angeles, Mr. Pig). La band, formatasi nel 2007, propone un
repertorio di brani hard rock anni ‘80-‘90 tra i più classici. Si va dai Mr. Big
di “Daddy, Brother, Lover, Little Boy” ai Dream Theater di “Pull Me Under”, dai
Pantera di “Walk” ai Metallica di “Enter Sadman” e “Master Of Puppets”, dalla
inflazionatissima “Burn” dei Deep Purple fino alla spettacolare chiusura di
“Still Of The Night” degli immensi Whitesnake. I ragazzi ci sanno proprio fare,
sia dal punto di vista tecnico, sia per quanto riguarda la presenza sul palco.
Alle 21.45 circa i Bullet passano il testimone ai nostrani Markonee. Nuova
occasione per vedere alla prova il neo cantante Gabriele Gozzi, che già in
occasione della data dei Talisman a Reggio Emilia aveva fatto un’ottima
impressione. Anche stasera Gabriele non delude le aspettative, interpretando
alla grande sia i pezzi del vecchio repertorio "Officer And Gentleman", "Loved
Land", che quelli che andranno a finire sul prossimo album. Immancabili i
classici della band bolognese, dall’inno “Marconi” alla conclusiva “Every Beat
Of My Heart”. Peccato solamente (ma ormai questo è un problema quasi
irrisolvibile) per i suoni troppo impastati che spesso si sovrastano, andando ad
appiattire un po’ troppo la resa complessiva di strumenti e voce. Terminata la
loro esibizione alle 23 circa è il turno dei Soul Doctor, capitanti dal
grandissimo Tommy Heart. Pur non essendo molto nota in Italia, la band ha già
sfornato in pochi anni dalla nascita quattro dischi di genuino hard-blues,
distaccandosi almeno in parte dalle sonorità conosciute dei Fair Warning, band
madre di Tommaso Cuore. La personalità del singer è impressionante, così
come la sua ugola d’oro che non perde assolutamente nulla in sede live. Insomma,
un cantante con le palle. La scaletta si apre come era logico aspettarsi con la
title track del nuovo album “Blood Runs Coold”, seguita dalla incalzante “Under
Your Skin” tratta da Four Fistful Of Dollar del 2005. Davvero notevole la
professionalità di Heart, che anche davanti ad un pubblico che non supera le 100
persone sembra cantare per una folla oceanica. Il sorriso e la grinta non si
fanno mai desiderare e la band si destreggia egregiamente, proponendo brani da
tutti i propri dischi. Con “Good Time’s Slippin’ Away” si torna al secondo cd
System Go Wild (2002), che mantiene sempre alto il tasso di puro ed
incontaminato hard rock. Il mid-tempo “Temptation” ci riporta ai giorni nostri,
rallentando non di molto il ritmo. Un duello di chitarre introduce la brillante
“Get It On”, mentre “Unspoken Words” dal primo album pesta giù duro che è un
piacere. Non particolarmente coinvolgente risulta invece “Eatin’ On Me”, ma
niente paura ci pensano “Laugh In The Face Of Danger” e “What Do You Want” a
riportare in alto la band. Chiusura affidata alla trascinante “Soul Doctor”,
mentre come bis viene proposto il medley “Black Dog - Whola Lotta Love - Rock
And Roll - Heartbreaker” targato Led Zeppelin; canzoni ideali per mettere in
mostra ancora una volta le straordinarie capacità vocali di Heart. Ottima
nell’insieme la prova della formazione tedesca, ed in particolare della chitarra
solista affidata alle mani esperte del berlinese Chris Lyne. Una piacevolissima
serata regalataci dai Dottori dell’Anima, ottimo preludio ad una stagione
che si prospetta ricca di interessanti avvenimenti. A tutti i maniaci dell’hard
rock un consiglio: tenete d’occhio il calendario di Bologna Rock City, ne
vedremo delle belle!!!